Le case nel cinema horror

Nel genere horror, la casa trascende la sua funzione di semplice rifugio per trasformarsi in qualcosa di molto più sinistro. Non è quasi mai un guscio inerte; al contrario, spesso diventa un'entità viva, un personaggio a tutti gli effetti che respira, osserva e, soprattutto, terrorizza.
Che si tratti di imponenti magioni gotiche o di ingannevolmente tranquille villette suburbane, queste dimore proteggono segreti oscuri, trattengono presenze maligne o diventano esse stesse la minaccia.

Archetipi e trappole psicologiche
L'elenco spazia tra diversi stili e decenni, dimostrando l'universalità di questo topos narrativo. Troviamo l'archetipo della casa infestata in Amityville Horror (1979), dove le iconiche finestre a mezzaluna della casa al 112 di Ocean Avenue sembrano occhi demoniaci, testimoni di una violenza che infetta i nuovi inquilini.
In modo simile, la fatiscente magione di Allerdale Hall in Crimson Peak (2015) è un personaggio gotico che sprofonda letteralmente nell'argilla rossa, la quale trasuda dalle pareti come sangue, riflettendo la decadenza e i segreti sepolti della famiglia Sharpe. Anche il maniero di Collinwood in Dark Shadows (2012), seppur in un contesto da commedia gotica, è un luogo polveroso carico di maledizioni e passaggi segreti.

Il lato oscuro della normalità
L'orrore, però, non si nasconde solo nel gotico, ma anche dietro la facciata della normalità. Poltergeist (1982) distrugge il sogno americano mostrando una tranquilla villetta suburbana che si rivela un portale per un'altra dimensione, costruita inconsapevolmente su un cimitero.
Il Bramford di Rosemary's Baby (1968) è un elegante palazzo newyorkese che diventa una prigione dorata per la protagonista, mentre l'idilliaca villa sul lago di Le verità nascoste (2000) cela tradimenti e un mistero che riemerge dall'acqua. Persino l'architettura ultramoderna può diventare una trappola: in Ve ne dovevate andare (2020), una casa di design nella campagna gallese si trasforma in un labirinto psicologico dove il tempo e lo spazio si distorcono.

Simboli della psiche e del soprannaturale
Spesso, la casa è un riflesso diretto della mente dei suoi occupanti. L'esempio più celebre è la sinistra casa gotica che sovrasta il Bates Motel in Psyco (1960), simbolo indiscusso della psiche frammentata di Norman Bates.
Altre volte, la dimora è un vero e proprio limbo. In The Others (2001), la vasta tenuta avvolta dalla nebbia e perennemente al buio è un luogo spettrale dove vivi e morti coesistono senza rendersene conto. Infine, l'accademia di danza in Suspiria (1977) non è tanto una casa quanto un incubo cromatico, un labirinto di colori saturi e corridoi impossibili che pulsano di magia nera.
Dall'Amityville Horror a Crimson Peak, la casa nel cinema horror rimane uno dei protagonisti più efficaci, un luogo dove le pareti hanno occhi, i pavimenti nascondono segreti e la porta d'ingresso non conduce quasi mai alla salvezza.
Scritto da postmind il 01-11-2025 alle ore 21:24

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